LA CITTÀ ADOTTA IL SESTO PRODOTTO A MARCHIO “DECO”: SI TRATTA DE “IL VINO DI MATILDE”

Ci sono prodotti che identificano la storia di un territorio e valorizzano le tecniche di produzione locali. Ne è un esempio la viticoltura, in uso a Bondeno da oltre tremila anni. Per questo, la Città ha adottato un nuovo prodotto a marchio Denominazione Comunale di Origine (Deco): “Il Vino di Matilde”. «Dopo la passata di pomodoro, il tartufo, il biscotto, il riso e il miele, si aggiunge il vino come sesto prodotto tipico del territorio bondenese annoverato fra quelli meritevoli di particolare valorizzazione – spiega il sindaco, Simone Saletti –. I nostri marchi Deco, attivi sin dal 2017, rivestono una triplice finalità: in primis, valorizzano le tipicità agroalimentari ed enogastronomiche, non soltanto in termini di prodotto finito ma anche di produzione e artigianato locale. In secondo luogo, il marchio Deco serve a preservare le tradizioni storico-culturali delle nostre zone, in questo caso specifico quelle legate alla vinificazione praticata nei territori padani. Non da ultimo, il riconoscimento è un motore attivo per l’incentivazione del turismo, delle attività commerciali e in generale dell’economia matildea». A Bondeno infatti possono essere coltivate tutte le uve da vino autorizzate dalla Regione, e “Il Vino di Matilde”, oltre a provenire da una coltivazione biologica, potrà tradursi in rosso, bianco, rosato e persino spumante. Soddisfazione per il traguardo raggiunto viene espressa da Fabio Bergamini, attualmente consigliere regionale della Lega ma anche ex sindaco di Bondeno e vero e proprio promotore del marchio Deco locale: «Con questi riconoscimenti si getta luce su peculiarità territoriali che, per caratteristiche produttive e organolettiche, nulla hanno da invidiare ai marchi più blasonati. Oltretutto, il marchio Deco offre benefici tanto al produttore, che può accrescere la nomea delle proprie lavorazioni, quanto al consumatore, che acquistando i marchi a Denominazione Comunale di Origine sostiene l’artigianato locale ed ha la garanzia della provenienza dei prodotti che andrà a consumare. La nuova certificazione de “Il Vino di Matilde” – chiosa Bergamini –, assume oltretutto anche la valenza di riconoscimento culturale: grazie agli scavi della Terramara di Pilastri, gli archeologi hanno rinvenuto le tracce di produzione e consumo di vino più antiche d’Italia, con la scoperta di un’anfora risalente a 3500 anni fa». Sul sito dell’Ente sarà pubblicato il disciplinare di produzione e commercializzazione de “Il Vino di Matilde”, che conterà su indicazioni sulla coltivazione, sulla trasformazione e sulla successiva commercializzazione di questo nuovo prodotto integralmente bondenese.

[Comunicato stampa ricevuto in redazione]

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