(foto di Antonio Testoni)
Tylopilus felleus (Bull.)P.Karst. 1881 fa parte della famiglia delle Boletaceae ed è chiamato anche falso porcino o porcino amaro; tylopilus sta per “cappello a forma di cuscino”, felleus significa “del fiele” perché amarissimo.
Tylopilus felleus è un fungo che cresce dalla fine della primavera all’autunno inoltrato sugli Appennini e sulle Alpi, meno frequentemente sotto i pini del nostro litorale. Lo troviamo dove ci sono conifere, latifoglie e nei boschi misti, spesso presso tronchi marcescenti.
Le sue caratteristiche :
Cappello: 40 – 130 mm di diametro, carnoso, emisferico da giovane, poi convesso o piano, il margine è involuto, debordante e ondulato. Le tonalità di colore vanno dal bruno – chiaro al nocciola, al camoscio, all’ocra a volte con sfumature grigiastre. La cuticola è asciutta, ricoperta da una finissima peluria, tende a screpolarsi quando il tempo è asciutto.
Pori e tubuli: pori piccoli e angolosi, biancastri poi rosa a maturazione. I tubuli sono lunghi, inizialmente biancastri poi rosati.
Gambo: 50 – 150 mm in altezza per 20 – 40 mm di diametro, cilindrico, allargato alla base, sodo da giovane, con evidente reticolo molto marcato a maglie larghe di colorazione analoga a quella del cappello.
Carne: inizialmente soda, poi tenera, biancastra, vira leggermente al rosa a contatto con l’aria;l’odore è praticamente inesistente. Il sapore è amaro, paragonabile al fiele.
E in cucina? Il fungo del fiele non è commestibile ed è sospettato di essere tossico. Occorre fare molta attenzione a non scambiarlo con i porcini commestibili Boletus edulis e Boletus aestivalis. L’ amaro della sua carne rende immangiabile qualsiasi pietanza.
[Comunicato stampa ricevuto in redazione]