Dall’università del Cile medici e professionisti per conoscere il modello di sanità pubblica ferrarese

La delegazione in visita a San Rocco e all’ospedale di Cona

A ‘lezione’ di sanità pubblica per un giorno (martedì 14 novembre, ndr) e per conoscere l’organizzazione aziendale e le sue nuove sfide nel Ferrarese. E’ successo a 20 professionisti, fra medici clinici, di organizzazione sanitaria e professionisti del settore provenienti dall’Università “Andres Bello” del Cile (UNAB) che hanno preso parte a uno scambio scientifico-professionale internazionale tra la Scuola superiore di Politiche per la Salute dell’Università di Bologna e l’Istituto di Salute pubblica dell’Università del Cile. I professionisti Cileni, in base al progetto scientifico internazionale “Pasantia internacional en salud 2023”, che coinvolge l’intero sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, con il coordinamento scientifico della professoressa dell’Università di Bologna Maria Pia Fantini, per una decina di giorni hanno potuto frequentare la sanità emiliano-romagnola.
A Ferrara sono giunti per apprendere i modelli organizzativi locali e le nuove sfide, a fronte anche del progetto di integrazione delle due Aziende sanitarie presenti sul territorio, le cure primarie e la complessità della “Cittadella San Rocco” come casa di
comunità o della salute. Ad accoglierli, nella sede della U.O.C Formazione e Processi della docenza integrata, diretta da Marilena Bacilieri, sono stati il direttore del Distretto sanitario Centro Nord Marco Sandri, il direttore del Dipartimento integrato di Cure
primarie e della Direzione Attività socio-sanitarie AuslFe Franco Romagnoni, Carlotta Serenelli della direzione delle Cure primarie, il coordinatore Radiologia del Distretto Centro Nord Davide Cristofori, la responsabile organizzativa della Casa di Comunità
“Cittadella San Rocco” Michela Trapella e la dirigente del Dipartimento assistenziale tecnico riabilitativo della prevenzione e sociale del Distretto sanitario Centro-Nord Margherita Spatola.
La delegazione dell’università cilena, inoltre, ha poi conosciuto la realtà dell’ospedale di Cona come hub del sistema ospedaliero a rete, come polo universitario e hub regionale. Un’iniziativa che muove i passi dal fatto che il modello di sanità emiliano-romagnola per il Cile è uno strumento di conoscenza, formazione e scambio professionale nonché una risorsa da cui attingere per introdurre migliorie nel sistema sanitario cileno. “Lo scambio con la delegazione cilena è servito per illustrare la medicina di prossimità che caratterizza la sanità pubblica ferrarese – sottolinea il direttore Sandri -. Grazie ai Centri di accoglienza urgenza e alla figura degli Infermieri di famiglia e comunità (IFEC) abbiamo potuto dimostrare che nel nostro territorio la sanità pubblica oltre che a rispondere alle nuove esigenze normative è anche più vicina ai bisogni delle persone”.

[Comunicato stampa ricevuto in redazione]

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