Intossicazioni da monossido di carbonio e relativi consigli

Con l’arrivo del freddo e l’utilizzo degli impianti di riscaldamento domestico, arrivano
purtroppo anche le prime intossicazioni da monossido di carbonio. Negli ultimi due giorni
si sono verificati due episodi con 7 persone intossicate, tra cui due bambini, che hanno
dovuto fare ricorso alle cure dei Pronto Soccorso della provincia (3 a Cento e 4 a Cona).
Per 2 di queste 7 persone, due giovani rimasti intossicati dal monossido prodotto da un
impianto di riscaldamento collocato in bagno, si sono rese necessarie anche due sedute
presso la Camera iperbarica di Ravenna.
Ora i pazienti stanno tutti bene, ma il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda
sanitaria ferrarese, diretto dalla dottoressa Clelia De Sisti, intende tornare a
sensibilizzare la cittadinanza sul pericolo di intossicazioni da monossido di carbonio, che
possono essere dovute dall’utilizzo degli apparecchi a combustione presenti all’interno
delle abitazioni.
Perché il monossido di carbonio è pericoloso? Il monossido di carbonio “CO” si forma
ogni volta che sostanze contenenti carbonio sono bruciate in carenza di ossigeno. Il
monossido è un gas incolore, inodore, insapore, non irritante e altamente tossico
per l’organismo, queste caratteristiche lo rendono non avvertibile dai nostri sensi,
quindi estremamente pericoloso.
L’avvelenamento da monossido di carbonio è la causa di morte più diffusa tra gli
avvelenamenti. Una volta respirato, il monossido si lega all’emoglobina, impedendo il
normale afflusso di ossigeno agli organi e ai tessuti. Il primo organo che ne risente è il
cervello. I primi sintomi che compaiono sono cefalea, nausea, vertigini. Quando
l’intossicazione è più grave si arriva alla perdita di coscienza e successivamente al
decesso.
Ecco alcune regole per evitare di incorrere in questi problemi:
 Far installare l’apparecchio di nuovo acquisto da personale tecnico abilitato;
 Controllare regolarmente gli impianti di combustione, in particolare l’integrità delle
parti di espulsione dei fumi;
 Controllare l’efficienza del tiraggio;
 Sottoporre a regolare manutenzione l’impianto, secondo le indicazioni del costruttore,
ma consigliabile almeno una volta all’anno;

Ufficio Stampa – Comunicazione – Azienda Unità Sanitaria Locale Ferrara

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 Controllare che il tubo di espulsione fumi non sia ostruito da materiale estraneo, e che
sia stato regolarmente pulito;
 Controllare la tipologia di combustibile: nel caso di utilizzo di legna, questa deve
essere secca e non contaminata da vernici, olii o altri componenti estranei;
 Non fare uso di bracieri per il riscaldamento di ambienti chiusi;
 Non installare apparecchi di combustione nel bagno e nelle stanze da letto;
 Controllare che il locale abbia aperture in grado di garantire un apporto di aria
dall’esterno, ricavando le apposite prese di ventilazione.

[Comunicato stampa ricevuto in redazione]

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